PUBBLICATO IL
20 SETTEMBRE 2025

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Ambiente

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Sabina Nicolella – Forum Compraverde Buygreen

Con oltre 2.000 miliardi di euro l'anno, pari al 14% del PIL dell'Unione, gli appalti pubblici rappresentano una delle più grandi leve economiche a disposizione dell'Europa. La riforma della Direttiva Appalti e la proposta di un Buy European and Sustainable Act (BESA) non sono quindi solo un tema regolatorio, ma un'occasione per rafforzare il mercato unico e sostenere la competitività delle imprese europee nella transizione ecologica.

Secondo il policy paper "In Europa tira un'aria nuova" prodotto da Fondazione Ecosistemi, se venissero introdotti vincoli emissivi negli acquisti pubblici di settori strategici – come costruzioni, mobilità, ristorazione collettiva ed energia – le emissioni potrebbero ridursi in maniera significativa già nei prossimi anni. A questo beneficio climatico si sommerebbe un vantaggio industriale: le condizionalità ambientali, inoltre, favorirebbero naturalmente le produzioni europee, che sono già leader globali nelle tecnologie verdi.

Gli effetti economici di un'applicazione coerente del BESA sarebbero rilevanti.

Le simulazioni condotte evidenziano che introdurre soglie di emissione e un criterio di origine europea per i prodotti acquistati dalla PA non solo abbatterebbe milioni di tonnellate di CO₂, ma stimolerebbe investimenti e occupazione nel continente, riducendo la dipendenza da filiere extraeuropee e aumentando la resilienza del sistema industriale.

Perché questo scenario si realizzi, le Pubbliche Amministrazioni devono sì alzare l'asticella ambientale, ma anche garantire alle imprese un contesto favorevole.

Servono regole certe, stabili e armonizzate in tutta Europa, costruite su basi scientifiche e coerenti con strumenti come la Tassonomia Ambientale. Servono investimenti proporzionati alle trasformazioni richieste, in particolare nei settori hard-to-abate, insieme a un forte impegno in ricerca e innovazione distribuito su scala europea. E serve maggiore coerenza tra obiettivi climatici e pratiche di acquisto: le PA dovrebbero essere obbligate a misurare e comunicare la carbon footprint delle loro forniture, premiando nelle gare chi dimostra competenze e risultati concreti nell'analisi del ciclo di vita e nella gestione sostenibile dei cantieri e delle forniture.

Su queste basi è possibile costruire una nuova alleanza tra PA e imprese. Per le prime, significa trasformare la spesa pubblica in uno strumento di politica industriale e ambientale, capace di generare benefici economici e sociali oltre che climatici. Per le seconde, significa avere mercati più prevedibili e stabili, capaci di premiare l'innovazione e le produzioni a minor impatto.

La transizione ecologica non deve essere percepita come un vincolo che riduce la competitività, ma come la strada per rafforzare l'industria europea di fronte alla concorrenza globale. Un'Europa che investe sulla sostenibilità dei propri settori strategici diventa più forte, più resiliente e più prospera. E in questa partita, la collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni e imprese sarà decisiva.

È aperta anche la petizione BESA, rivolta a cittadini e amministratori, per chiedere all'Europa appalti più sostenibili e vicini ai territori. Firma qui!

Per il clima. Per il lavoro. Per l'Europa.

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