PUBBLICATO IL
30 LUGLIO 2025
CATEGORIA
Governance
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3 MIN
Paola Caporossi – Centro di ricerca REP di Fondazione Etica
L'opinione pubblica è solitamente interessata alle politiche del proprio Comune, sulla casa come sugli asili nido, e quasi mai alla capacità di funzionamento della macchina amministrativa comunale, senza la quale, tuttavia, nessuna di quelle politiche può essere realizzata.
Scrive la Commissione Europea, nel 2018, che "a livello mondiale, i dati sono inconfutabili: l'elevata produttività, le economie ad alto reddito per abitante sono quelle con le istituzioni pubbliche più efficaci ed efficienti": ciò significa che non può esserci sviluppo economico e sociale laddove la Pubblica Amministrazione non funziona.

Per rafforzare quest'ultima, allora, e renderla performante, serve, prima di tutto, conoscerne lo stato di salute in termini, ad esempio, di gestione economico-finanziaria, erogazione dei servizi, pagamento dei fornitori, etc. È per questo che il Centro di ricerca REP di Fondazione Etica ha costruito l'Indice di Capacità Amministrativa, un indice di sostenibilità ESG delle Pubbliche Amministrazioni, che utilizza i dati oggettivi e indipendenti che le stesse PA hanno l'obbligo normativo di pubblicare e aggiornare. (https://centrorep.it/it/)
Tra le PA che REP analizza ogni anno, i 109 Comuni capoluogo di provincia sono stati oggetto di un Rapporto di recente pubblicazione – "Città al Centro" Ed. Rubbettino – con risultati che confermano un quadro complessivo disomogeneo tra Enti, e non solo dal punto di vista geografico.
Un primo risultato positivo, tutt'altro che scontato, è che il 64% dei Comuni dimostra una capacità amministrativa sufficiente. Tuttavia, sono soltanto 24 su 109 i Comuni che riescono a fare meglio, con performance più elevate, oltre lo score 60 su 100.
Viene confermato il luogo comune secondo cui il Nord performa meglio del Sud: infatti, 45 Comuni sui 47 del Nord ottengono uno score per la capacità amministrativa sopra la sufficienza, mentre solo 10 Comuni su 40 del Sud raggiungono quello stesso risultato.
Tuttavia, la forbice Nord-Sud si presenta meno granitica che in passato. Da un lato, infatti, non tutto il Nord è performante: risultano sotto la sufficienza, infatti, la capacità amministrativa di Imperia (38) e di Biella (45), mentre quella di Vercelli, Lodi e Cremona, con score 50, arriva appena sulla soglia della sufficienza.
Dall'altro lato, la maggior parte dei Comuni del Sud presenta performance negative, ma Cagliari si posiziona nelle primissime posizioni del ranking, con score 63 su 100. Altri sette Comuni del Meridione, in prevalenza sardi, vanno oltre lo score 50: L'Aquila, Sassari, Nuoro, Carbonia, Campobasso, Teramo e Bari.
La forbice più ampia, quella che deve molto preoccupare, è quella tra i Comuni ai due estremi della classifica REP. Per quanto l'intento non sia quello di dare pagelle, è innegabile la distanza che per ognuna delle 6 macroaree di attività si registra tra il Comune più performante e quello meno performante: come dimostra il grafico seguente, ad esempio nei Servizi lo score benchmark si attesta a score 85 su 100, quello medio alla metà circa (43) e quello peggiore addirittura a 1.
Sono dati di cui tener conto se si vuole migliorare la PA: in base all'ancora attuale "conoscere per deliberare" di einaudiana memoria, è l'unica via per il decisore pubblico che non vuole fare riforme al buio.
Indice di Capacità Amministrativa disaggregato per ciascuna delle sei macroaree

Fonte: Indice di Capacità Amministrativa REP
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